Nobili Calabresi
ELENCO GENERALE
DELLE
CASATE CALABRESI
FORMALMENTE RICONOSCIUTE DALLO STATO ITALIANO
(famiglie nobili calabresi i cui titoli nobiliari e predicati feudali siano stati formalmente riconosciuti dal Regno d'Italia, nonchè dall'attuale Repubblica Italiana, quest'ultima ai sensi del secondo comma della quattordicesima disposizione transitoria e finale della costituzione Repubblicana, per la quale i predicati nobiliari esistenti prima del 28 ottobre 1922 vanno come parte del cognome sulla carta di identità).
Titoli: barone di Cirella, patrizio di Tropea.
Dimora: Messina, Tropea, Napoli, Cirella.
Le
prime memorie certe risalgono al XIV secolo in Calabria con il feudo di Altavilla in possesso della famiglia nel 1340; ANTONIO ebbe il
feudo di Cirella (Sicilia) il 20 luglio 1577 ed in seguito ne acquisì il titolo di barone. Iscritta nel patriziato di Tropea. Un ramo passò
in Francia al tempo di Giovanna I d’Angiò, annoverando il navigatore Jean François Galoup (Galaup). Un ramo passò
in Messina nel XV secolo lasciando la città per aver combattuto contro gli Spagnoli nel 1672 e 1678, ritirandosi a Santa
Lucia del Mela dividendosi nei rami dei baroni di Cirella in Tropea, e baroni di Pancaldo in Messina con CESARE barone di Joppolo. Il ramo
di Tropea ricevuto nell’Ordine di Malta nel 1784. TEOFILO vescovo di Oppido Mamertina e presente al Concilio di Trento nel XVI
secolo; FRANCESCO comandante militare di Messina nelle guerre contro gli Spagnoli nel XVII secolo. Il personaggio più illustre del
casato fu PASQUALE (1770 – 1846) barone di Cirella, filosofo, professore docente della Regia Università di Napoli, e primo
in Italia a scrivere una “Storia della Filosofia”, i figli: ANSALDO, proveniente dalla Scuola Militare della Nunziatella,
colonnello del “11° Reggimento Fanteria di Linea Palermo” partecipò alla campagna del 1860 in Sicilia contro i
garibaldini; VINCENZO, pluridecorato, capitano della “Gendarmeria Reale” ucciso a Cosenza nel corso di una rivolta nel 1844, il
figlio TEOFILO, proveniente dalla Scuola Militare della Nunziatella, capitano “8ª Direzione Artiglieria di Gaeta”
combattè a Gaeta capitolando il 14 febbraio 1861, decorato, nel 1870, della Croce di cavaliere dell’Ordine di
Francesco I per “fedeltà alla Patria” da re Francesco II nel suo esilio in Roma.
Iscritta
nel Libro d’Oro della Nobiltà Italiana, iscritta
nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano 1922. ARMA:
d’azzurro
allo scaglione d’oro accompagnato da tre stelle dello stesso.
Caria, Castello Galluppi
Caria, Castello Galluppi
Caria, Castello Galluppi
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