Nobili Calabresi
ELENCO GENERALE
DELLE
CASATE CALABRESI
FORMALMENTE RICONOSCIUTE DALLO STATO ITALIANO
(famiglie nobili calabresi i cui titoli nobiliari e predicati feudali siano stati formalmente riconosciuti dal Regno d'Italia, nonchè dall'attuale Repubblica Italiana, quest'ultima ai sensi del secondo comma della quattordicesima disposizione transitoria e finale della costituzione Repubblicana, per la quale i predicati nobiliari esistenti prima del 28 ottobre 1922 vanno come parte del cognome sulla carta di identità).
Titoli:
nobile.
Dimora:
Roma. Antica
famiglia gentilizia di Gallico in Calabria Ultra, distintasi nei sec.
con tit. e distinzioni onorifiche, godendo di giuspatronato. I
Lazzarino aggiunsero per alleanza matrimoniale il cognome dei nob. De
Lorenzo, famiglia baronale d1 Brancaleone, Bianco-Bruzzano e Melito
Porto Salvo. Don Antonino sp. la nob. donna Maria Vadalà,
della fam. di primo ceto di Motta S. Giovanni (sec. Metà XVIII
sec.), da cui Orazio (n. 29 ott. 1837 + 20 giu. 1913) sp. la nob.
donna Gaetana Pellicano (n.24 genn. 1852 + 28 dico 1908) di antica
fam. nob. di Reggio Calabria, da cui Antonino, consigliere della
Congregazione di Carità di Gal1ico (n. 24 febb. 1873 - 6 magg.
1942) sp. la Nob. Fortunata Maria De Lorenzo ( n. 26 genn. 1882 - 9
nov. 1953) . Della
fam. Lazzarino si ricordano: il notaro Francesco (attivo in S. Agata
di Gallina 1730-1745). Frà Michele (convento di Fiumara,
1783). Nel XIX sec. don Felice (n.28 – 9 - 1858 + 15 – 6
– 1943 a Lazzarino, Rep. Argentina), grande proprietario
terriero, filantropo, fondatore del Comune e Distretto di Lazzarino
nel 1900 nella Rep. Argentina, Provincia di Santa Fe. Roma lo onorò
intestandogli una via. Sp. D. Maria Timo, ( n. ? - + 1925 ) da cui
Maria Zulema che sp.a Buenos Aires nel 1924 il Co. Carlo Guazzone di
Passalacqua . Il 5 nov.1891 Saverio Lazzarino sposa Matilde Pata
nobile di Mileto. I medici dottor Domenico e dottor Girolamo; il ten.
Valentino (n. 9-12-1890), caduto eroicamente nella battaglia
dell’Isonzo (26 marzo 1916), dott. ad honorem in giurisprudenza
a.m, perché morto per la Patria; Il prof. ing. Orazio
(n.12-8-1880 +6-2--1963), celebre matematico neIl ' Ateneo pisano,
ordinario di astronomia, geodesia, fisica matematica e meccanica
razionale, cav. Ord. Cor. d'It., a lui fu intitolato l'Istituto
Comprensivo di Gallico e la Città di Roma lo onorò con
l'intitolazione di una via ; da cui il prof ing. Lucio (n. 21
febb.1913 +1° giu.1998), per 23 anni Preside della facoltà
d'Ingegneria Univ. di Pisa, città dove la piazza antistante la
Facoltà d'Ingegneria gli è stata intitolata. La Casata
De Lorenzo, qualificata in atti pubblici con tit. baronale, fu
investita di suffeudi dal 1600 in Brancaleone. Don Carlo De Lorenzo
fu comandante della Torre di Sperlinga di Brancaleone (1707). Nella
chiesa di Brancaleone Superiore, si conserva lapide con questa
epigrafe: D.O.M. In hoc sarcophago jacet Io:Bapta (le Laurenzio qui
morte praeventus hunc aciimplere nequivit Baro D. Fran.us Zuccalà
auvuns piae nepotis volunlati adhaerens pro se totaq:
Ducis Carolis de Laurenzio ejusq: sorois familta terminandu curavit A
D. 1741.
Iscritta nell'Elenco dei nobili del SMOC
ARMA:
partito: nel primo d'azz., a
tre fasce ondate d'arg., al capo d'azz. a tre stelle poste in fascia
d'oro, sostenuto da un filetto d'arg.; nel secondo d'azz. Alla fènice
di nero, nella sua immortalità sormontata da una croce latina
d'oro.
ELENCO